Strade killer, la provincia è in rosso
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Le statistiche fornite dalla Fondazione Ania sottolineano una realtà preoccupante
Strade killer, la provincia è in rosso
MACERATA – Sicurezza stradale: se ne parla ovunque ma, purtroppo, la realtà dei fatti per la viabilità maceratese segna rosso fisso. Non solo per l’assenza strutturale di arterie all’altezza della situazione e soprattutto adeguate ai volumi di traffico attuali ma, soprattutto, per la scia di incidenti, di morti e di feriti che ogni anno lascia sull’asfalto. Un asfalto sempre più rosso (sangue) che non depone certo a favore di chi avrebbe dovuto (e dovrà) adeguare le nostre strade ad un livello nazionale, per non dire europeo, di sicurezza. Da un’indagine fatta dalla Fondazione Ania (assicurazioni) su dati Istat-Aci (2006/07), aggiornati in tempo reale dagli stessi automobilisti che segnalano su un sito internet gli incidenti a cui assistono la situazione maceratese è al collasso. Nelle principali arterie extraurbane, come si può vedere nella tabella a fianco, il bollettino è quello di un’autentica guerra che lascia sul campo mezzi, feriti e soprattutto vite umane. Va detto, per amore di verità, che il dato singolo delle strade riguarda la loro intera percorrenza, quindi non solo la provincia di Macerata ma l’intero asse viario che, talvolta, comprende anche regioni confinanti, come l’Umbria. Resta il fatto, però, che il dato è allarmante e tragico. A fare da battistrada a questa per nulla invidiabile classifica è la la Ss 77 della Val di Chienti che collega Foligno a Civitanova per complessivi 110 chilometri, scavalcando la dorsale appenninica al valico Colfiorito. Parte di essa è una superstrada. Ebbene qui il numero di incidenti registrati (870) e di morti (52) fa venire i brividi. Alla Ss77 va aggiunto il dato del raccordo autostradale Tolentino-Civitanova dove le statistiche sono piuttosto impietose. Dietro alla Ss77 come pericolosità nello studio Ania risulta esserci la ex strada statale 78 Picena, ora strada provinciale 78 Picena nel maceratese, o strada provinciale 237 Picena nell’ascolano. Ha inizio a sud di Macerata, in frazione Sforzacosta, ed è la più importante via di comunicazione tra Macerata e Ascoli. La strada si dirige verso sud toccando le località di Urbisaglia, Passo Sant’Angelo, Gabella Nuova e Sarnano; entra quindi nell’ascolano e tocca i centri di Amandola, Comunanza e Roccafluvione. Dopo pochi km si arriva nei pressi di Mozzano, frazione di Ascoli, dove termina immettendosi nella via Salaria. Un percorso diviso tra due province ma che ha registrato la bellezza di 18 incidenti mortali sui 315 segnalati a fronte di 492 feriti. Precede, seppur di poco un’altra arteria particolarmente critica come la ex Ss 361 Septempedana che inizia il suo tracciato nella zona Industriale di Ancona proseguendo il suo cammino verso l’Umbria attraversa i centri abitati di Osimo, Montefano, Montecassiano, San Severino, Castelraimondo, Pioraco, Fiuminata, e tramite il Passo del Cornello arriva a Nocera Umbra. Percorre trasversalmente la provincia di Macerata, seguendo la valle del fiume Potenza. Il bilancio, anche recente, è drammatico con 13 morti su 319 incidenti stradali che hanno causato il ferimento di 524 persone. Gran parte dei quali maceratesi, marginalmente umbre o dell’anconetano. Infine troviamo la ex Ss 502 di Cingoli è ora una strada provinciale condivisa tra le provincia di Macerata e Ancona. È una strada pedemontana che collega sia comuni della Vallesina che quelli vicini al Monte San Vicino con quelli limitrofi al Parco Nazionale dei Monti Sibillini. In questo caso i numeri sono meno pesanti ma sempre preoccupanti: sugli 86 incidenti registrati 8 sono state le persone che hanno perso la vita e 175 i feriti. Una lunga striscia di sangue che attraversa la provincia e che è necessario spezzare quanto prima.
MAURO GIUSTOZZI,
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