Ora il paese rivuole i sui monaci Benedettini
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Vivevano ad Amandola AMANDOLA – Non molto tempo fa erano arrivati nell’Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale, risalente circa all’undicesimo secolo, sette monaci benedettini. Quasi tutti giovani, avevano rivitalizzato il centro monastico che si trova tra Amandola e Smerillo sulla vallata del fiume Tenna. Nei giorni scorsi, probabilmente per disposizioni superiori, i religiosi, meno quello più anziano, se ne sono andati forse trasferiti da qualche altra parte.Ma la popolazione li rivuole e lancia un appello alle autorità ecclesiali affinché possano tornare, se non tutti almeno qualcuno. Il desiderio di riavere i monaci è partito da un gruppo numeroso di giovani del territorio che sono disposti, se occorre, a fare una raccolta di firme per sottoscrivere la richiesta. Infatti negli ultimi tempi erano molti i frequentatori dell’Abbazia specialmente delle zone circostanti ed in particolar modo giovani. Essi avevano trovato degli interlocutori ideali in questi monaci, che erano diventati punto di riferimento spirituale ma anche degli ottimi amici. Si era creato un legame profondo. E la loro partenza improvvisa ha procurato un dispiacere diffuso. Infatti da quando erano arrivati questi religiosi, l’Abbazia, i cui restauri stanno per essere completati, aveva fatto registrare un aumento notevole di visitatori, provenienti anche da lontano. Inoltre molte erano state le iniziative già messe in piedi ed altre programmate per la prossima primavera-estate.F.M.
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