La grande protesta di Amandola
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La grande protesta di Amandola AMANDOLA – Una protesta civile e sentita. Erano in tremila, ieri mattina in piazza Risorgimento, a protestare per il taglio del reparto di ostetricia-ginecologia e a chiedere il potenziamento dell'ospedale di Amandola. «Manifestazione riuscita», esclama Enrico Gasparri, presidente del Comitato cittadino, che ha raggiunto 6.000 firme. Saracinesche dei negozi abbassate, studenti di ogni ordine e grado in piazza con cartelloni e slogan, associazioni montane in prima linea. Tutti lì, a protestare contro la Asl, contro le decisioni del manager Maresca e il fare da Ponzio Pilato della Regione. Il popolo montano dice no alle sforbiciate, no agli incarichi a gettoni (costosi) di professionisti esterni, no allo stato di precarietà. «Asl e Regione facciano retromarcia riaprendo ostetricia-ginecologia, magari solo con 5 posti letto, e potremmo dirci quasi sorrisfatti – sottolinea Gasparri –. Intanto il 6 novembre avremo la Asl e la Regione ad Amandola: verranno qui Maresca e l'assessore Agostini. E si vedrà…». Eloquenti alcuni delle centinaia di scritte sventolate: «No all'ospedale juke-box: con i gettoni ci avete rotto i… Melappioni»; «Sanità… T(S)irchia!». Microfoni aperti alle 11.20: sul palco, Gasparri: «Ora Maresca ci promette miliardi, ma vogliamo i fatti. Il nostro ospedale era un gioiello, deve tornare tale. Se non avviene, la montagna morirà». Interventi rapidi, parlano: Attilio Bellesi, Riccardo Treggiari, Guido Colletti, vice sindaco di Servigliano (domani si sottoporrà a un intervento chirurgico proprio qui). Poi gli altri, comprese mamme e bimbi. Esperienze personali, arringhe, accorati appelli. Molti operatori sanitari presenti. Ad ascoltare, anche i sindaci della zona (Rossi, Di Ruscio, Marconi, Contisciani, Ricci, Milani), il vice presidente della Provincia Saccuti, il vice presidente della Fondazione Carisap Virgili, il presidente della Carifermo Palma, molti amministratori (Pati, Lupidi, Cicconi, Pasqualini, Pacifici). Tutti in silenzio, ma la presenza equivale a un appoggio. Circa trecento manifestanti, fischietti in bocca, hanno poi «invaso» l'ex Statale 78. Traffico bloccato per un quarto d'ora. Fabio Paci Pag. 1 – 1NUOVAAPI Pag. 2 – ASCOLI Pag. 3 – ASCOLI Pag. 5 – ASCOLI Pag. 6 – ASCOLI PROVINCIA
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