“Così parlò la Sibilla”, secondo Lando Siliquini.
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«Così parlò la Sibilla», secondo Lando Siliquini AMANDOLA – 'Così parlò la Sibilla Appenninica': è il titolo del libro scritto dallo studioso locale Lando Siliquini. Il volume, pubblicato dalla Paolo Girolami editore, è stato presentato ad Amandola, in una gremita sala conferenze della Carisap. Segno dell'interesse creato dal nome dell'autore, noto per l'attività di medico e di politico, e dall'argomento intrigante e attuale. Si tratta, infatti, di una lettura integrata e originale delle «tracce storiche e linguistiche della civiltà sibillinica» (come recita il sottotitolo). La ricerca nel dialetto degli indizi di una mitologia che appare sempre più ancorata alla storia e alla preistoria di queste terre è una lettura mai tentata prima, se non marginalmente, nonostante l'attaccamento al monte magico della Sibilla del professore belga di filologia romanza Fernand Desonay, nella prima metà del secolo scorso, fosse stato una precisa indicazione in questo senso. Durante la presentazione del volume, hanno preso la parola il sindaco di Amandola, Franco Rossi, e il vicepresidente della Fondazione della Carisap, Vittorio Virgili, che hanno manifestato la piacevole sorpresa per il lavoro giudicato impegnativo e di spessore. Paolo Girolami, l'editore, si è detto onorato di aver curato la pubblicazione dell'opera. Rita Capponi, membro del Comitato nazionale per le Pari Opportunità, originaria di Montemonaco e impegnata a Roma in alti livelli della politica e del sociale, che conosceva il lavoro già in corso d'opera e che ha curato la presentazione del libro, ha illustrato i temi generali e le chiavi di lettura, riuscendo con grande bravura a suscitare la curiosità del pubblico verso i contenuti al contempo emotivi, divulgativi e talora scientifici. Ha auspicato che i temi affrontati vengano fatti studiare nelle scuole di ogni ordine e grado affinché divengano parte della coscienza e della identità delle nuove generazioni. Lando Siliquini si è detto commosso per la partecipazione e la bontà dei giudizi. Ha ribadito che lo scopo della pubblicazione è quello di risvegliare l'attenzione dei cittadini, delle istituzioni e degli studiosi verso i grandissimi valori del territorio montano, incredibilmente trascurato o dimenticato. f.p.
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