«Basta con gli scippi»
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AMANDOLA — «Il taglio di posti letto (da 25 a 15, di cui due di 'day surgery') in chirurgia, penalizzerebbe irrimediabilmente il reparto e l'intera credibilità dell'ospedale». Enrico Gasparri, presidente del comitato cittadino salva-ospedale, commenta la notizia della rasoiata in arrivo nel reparto di chirugia -da noi anticipata nell'edizione di ieri- e chiama in causa Maresca: «Dal vertice della Asl 13, in questi mesi sono arrivate solo mezze risposte alle nostre domande. Si fa tutto alla chetichella, dando qua e là contentini alla gente per poi colpire di brutto. Certo è che la riduzione di 10 posti letto non ci voleva proprio: a questo punto esigo, a nome del comitato, che i politici locali si espongano: devono dirci che fine farà il nosocomio. Che, è bene ribadirlo, è stato fondato con i lasciti dei cittadini e non con i soldi pubblici! Maresca? Replica solo quando gli fa comodo e perché sono state scoperte le carte con troppo anticipo. Vorrei che spiegasse alcune questioni relative allo spostamento di dipendenti del laboratorio analisi. E mi chiedo: perché ad Amandola per tenere aperto il reparto di ostetricia e ginecologia occorre una sala rianimazione mentre a Novafeltria non serve? Quando Milani, dirigente Asl e sindaco di Montefalcone, tirò fuori questa giustificazione, che metteva a grave rischio anche la chirurgia, non abbiamo sentito tuonare le parole del commissario: chissà perché!». Gasparri annuncia nuove forme di protesta e tuona: «I suonatori di pifferi sono molti, ma non incantano più nessuno. Il taglio di posti letto e lo spostamento dell'automedica a Ponte Maglio sono i fatti; il resto solo chiacchiere». Fabio Paci
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